McLaren contro la FIA dopo l'espisodio dell'ala di Ocon in Canada
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Il Gran Premio del Canada ha offerto uno spettacolo straordinario: Esteban Ocon ha fatto tutto il possibile per tenere dietro Lando Norris, ma lo ha fatto con un'ala posteriore traballante. La McLaren ritiene assurdo che a Ocon sia stato permesso di continuare a guidare normalmente e che non sia stata fatta intervenire la direzione di gara per motivi di sicurezza.
Nella scorsa stagione abbiamo visto regolarmente sventolare la bandiera a "polpetta", segno che un pezzo è (troppo) allentato e deve essere riparato ai box. Abbiamo visto la bandiera più volte, anche in momenti in cui forse non era necessaria. I team e la FIA hanno deciso di allentare drasticamente la presa, ma l'incidente di Ocon rappresenta forse l'estremo opposto.
"La direzione di gara ora lascia il dovere di stare attente alle squadre. Spetta alla squadra decidere se ritirare l'auto o lasciarla fuori. È una questione delicata perché i team, quando partecipano a una gara, hanno un conflitto di interessi in termini di sicurezza di tutti i partecipanti e di massimizzazione del risultato", ha dichiarato Andrea Stella, citato da Speedcafe.com.
La McLaren aveva agito diversamente dalla Alpine
Il team principal della McLaren metterà la questione all'ordine del giorno del prossimo Comitato Consultivo Sportivo. "Devi conoscere la struttura della tua auto. Devi valutare cosa c'è che non va e poi devi chiederti: "Ho messo in pista la mia auto e i miei piloti in queste condizioni?". Molto probabilmente la risposta è 'No, non l'abbiamo fatto'. Quindi si tratta di un senso di responsabilità che ogni squadra può interpretare in modo diverso".
Stella vuole parlare con la FIA per capire quale sia stata la logica della decisione di non far rientrare Ocon per risolvere il problema o di toglierlo dalla gara se l'ala posteriore non poteva essere riparata.
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